Ecco le Applicazioni più Famose Android che Non Rispettano la Privacy

Con il nuovo regolamento GDPR, i controlli diventano sempre più severi, per far sì che gli utenti siano tutelati sotto ogni aspetto relativo alla loro privacy. Alcune applicazioni Android più note però, non rispetterebbero tale norma e condividerebbero dati sensibili a chi non dovrebbe.

A comunicarlo sotto forma di report è stata Privacy International, che in un documento ha sintetizzato quali applicazioni del sistema operativo di Google, non rispetterebbero la norma GDPR e la infrangerebbero mostrando dati a Facebook, anche senza permesso dell’utente.

Quali sono le applicazioni Android che infrangono il GDPR e passano i dati a Facebook?

Dopo l’ultima infrazione privacy di Facebook, adesso il social network è accusato e rischia una multa, per aver preso i dati da parte delle applicazioni Android, che anch’esse avrebbero consentito tale manovra, senza il consenso esplicito degli utilizzatori.

Nella black list rientrano programmini molto famosi, anch’essi rischiano una sanzione salata di ben 20 milioni di euro o pari al 4% del bilancio complessivo. Tra le più note:

  • SkyScanner
  • MyFitnessPal
  • TripAdvisor

In pratica una volta eseguito l’accesso, l’applicazione condividerebbe istantaneamente i loro dati (ID dell’utente Google, nominativo dell’app utilizzata e il numero di volte con cui è stata utilizzata) a Facebook.

Le informazioni assimilate dal social network di Mark Zuckerberg riguarderebbero anche quelle, da parte degli utenti che non sono iscritti sulla piattaforma “faccia libro.” Altri software come Kayak invece, mostrerebbero dati ancor più delicati: numeri di figli (se si hanno), ricerche sui viaggi e voli da fare.

Sul documento redatto da Privacy International si legge (oltre ai nomi delle app incriminate e alla descrizione degli atti che infrangono il GDPR) la multa che potrebbe esser afflitta sia a Facebook che a quest’ultime.

Quali sono le cause per cui le app Android infrangono il GDPR?

In un primo momento si potrebbe pensare ad un accordo tra gli sviluppatori e Facebook, per far sì che entrambi ne ritraggano dei vantaggi. Scavando a fondo però, si è scoperto che il problema è alla base del kit di sviluppo SDK della piattaforma social.

Infatti la falla interna al pacchetto che consente di sviluppare un’app, in breve invierebbe automaticamente i dati degli utenti assimilati dall’applicazione a Facebook. In un documento il colosso statunitense sostiene di non esserne al corrente.

Una affermazione poco credibile, dal momento in cui poco tempo fa un programmatore accennava sul social tramite un post, il problema relativo al kit SDK, che non era a norma con la privacy emanata dal GDPR.

Facebook in un secondo momento ha provveduto al release di una nuova versione, che purtroppo non avrebbe risolto né il bug, né ha potuto proteggere la privacy degli utenti, che come si nota dal report dell’associazione, ci sono ancora parecchie cose da sistemare.

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